Meroni: “La soddisfazione non può prescindere dal risultato finale”
Intervista all’allenatore rossoblu Damiano Meroni apparsa sull’ultimo numero del settimanale L’Informatore. Il Tecnico, soddisfatto del girone di andata spende belle parole per il nuovo innesto Disabato e conferma tra le righe l’obiettivo fissato dalla società ossia la promozione in Seconda Lega.
Mister, pronto a un nuovo anno sulla panchina del Chiasso? Guardando all’andata, che voto dai al girone dei tuoi?
“Direi un buon voto, in quanto dopo aver “riformato” la squadra (tanti i cambiamenti in estate), giocare in una categoria superiore e aver trovato per tutti una buona continuità nonostante i cambiamenti, possiamo dire che siamo in corsa per gli obiettivi prefissati. Se invece dovevamo essere primi con dieci punti di vantaggio sulle altre, possiamo dire di aver fatto male. Dipende da chi e come si vogliono vedere le cose”.
Rotto il ghiaccio con la Terza, è stato inevitabile un periodo di adattamento. Cosa ti ha convinto di più della tua squadra?
“Abbiamo dovuto capire come utilizzare al meglio i giocatori a disposizione, come metterli in campo, dare loro una certa continuità weekend dopo weekend e fare in modo che l’intesa reciproca venisse assimilata. Nell’ultimo mese, possiamo dire che abbiamo acquisito una certa costanza. E i risultati ci hanno permesso di accorciare la distanza dalla vetta. Negli anni ho diffidato dall’avere troppe convinzioni, semmai settimana dopo settimana si cerca di ridurre al minimo le incertezze e le indecisioni individuali, di reparto e di squadra”.
Un mix tra esperienza e gioventù, come cerchi di amalgamar le due anime del gruppo?
“La parte più grande viene svolta dal buon senso delle due “anime”. Io ci metto poco di mio, se non dei piccoli e impercettibili accorgimenti durante gli allenamenti”.
Ad esempio?
“Può essere un lavoro a coppie dove si mettono assieme i giovani con i più navigati, oppure a tavola vengono mischiati i gruppi e/o si organizzano lavori di “team building”. La fortuna è avere nello staff persone come Ravani, Meneghetti e De Pasquale che stimolano e stanno attenti a questi aspetti”.
L’arrivo di Disabato porta qualità ed esperienza, cosa ti aspetti dal giocatore?
“La risposta sta nella domanda. Qualità ed esperienza in primis. E queste due doti sono certezze. Poi penso che sia un giocatore e una persona che necessita di sentire la “pressione sportiva” addosso. Di conseguenza, qui non farà fatica a trovarla”.
Il mercato in Terza Lega è spesso un gioco di incastri. Dobbiamo aspettarci altri innesti in inverno?
“Sicuramente. Ad oggi, (inizio settimana, ndr.) abbiamo perso otto giocatori rispetto a luglio quando abbiamo iniziato la preparazione. Solo gli arrivi di Disabato e Lonati (portiere ufficializzato la scorsa settimana) hanno compensato le partenze. È impensabile affrontare il girone di ritorno con 16-17 giocatori di movimento. Bisognerà ricreare, amalgamare e capire come adattare i “nuovi” all’interno del gruppo”.
A fine stagione, cosa ti renderebbe soddisfatto del tuo lavoro, a prescindere dal risultato finale?
“Credo che non si possa prescindere dal risultato finale, di conseguenza avrete capito cosa potrà rendermi soddisfatto a giugno”.
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